Sostenibilità: cos’è e perché è importante per le PMI

Il concetto di sostenibilità nasce ufficialmente a Stoccolma nel rapporto “Our Common Future”, pubblicato nel 1987 dalla Commissione mondiale per l’ambiente e lo sviluppo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Inizialmente applicato esclusivamente in ambito ambientale, venne nel tempo allargato ad altri ambiti, economico e sociale, fino ad acquisire l’attuale significato multidimensionale. Ambiente, economia e società sono oggi le componenti fondamentali dello sviluppo sostenibile inteso come “uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. L’Agenda 2030 dell’ONU ha infine concretizzato il concetto di sostenibilità in 17 obiettivi – e 169 sotto-obiettivi - chiari e misurabili, da raggiungere entro il 2030.

Nel 2014, la Direttiva dell’Unione Europea NFRD - Non Financial Reporting Directive (“Dichiarazione di carattere non finanziario”) ha obbligato tutte le grandi aziende quotate, con almeno 500 dipendenti in media, a rendicontare le proprie prestazioni ambientali, economiche e sociali. Nel 2022, la nuova Direttiva CSRD - Corporate Sustainability Reporting Directive (“Dichiarazione di sostenibilità”) ha introdotto standard comunitari di rendicontazione e ha ampliato il bacino degli enti soggetti all’obbligo, tra cui le PMI quotate (a partire, in Italia, dal 2026). Le PMI non quotate possono optare per la rendicontazione su base volontaria.

Quando si parla di PMI e sostenibilità il quadro è piuttosto allarmante: un’indagine Capterra del Gennaio 2023 ha rilevato che il 15% delle PMI italiane non ha mai sentito nominare i criteri di sostenibilità e che il 73% non li adotta nelle sue strategie, per mancanza di informazioni o di personale specializzato. Nei casi aziendali virtuosi, domina sempre la dimensione ambientale, mentre impatto sociale e governance sono ambiti meno coinvolti.

In un’epoca di rapidi cambiamenti e di obiettivi sfidanti posti dall’Europa (ad esempio, il PNRR) è sempre più importante che anche le PMI comincino a parlare di sostenibilità e ad adeguarsi agli standard internazionali di rendicontazione: è in gioco non solo la reputazione aziendale, ma anche la capacità di migliorare le performance, innovare, attrarre talenti e capitale, incrementare la coesione e creare valore condiviso. Investire in sostenibilità influisce positivamente sull’immagine e sulla legittimazione attribuita dai clienti e dalla comunità locale; permette una lettura e una valutazione - dati alla mano - dei processi organizzativi, della qualità delle relazioni costruite con gli stakeholder, del patrimonio materiale e immateriale a disposizione dell’impresa; facilita l’attrazione di giovani talenti, sempre più attenti all’impatto delle aziende su ambiente e territorio; semplifica l’accesso al credito da parte di banche, investitori e comparto pubblico; incrementa la coesione e la corresponsabilizzazione della comunità aziendale intorno ad obiettivi comuni e condivisi.

In conclusione, l’avvio di un percorso di rendicontazione della sostenibilità, attraverso la realizzazione di un Bilancio di Sostenibilità, rappresenta per le PMI un investimento non solo nel futuro dell’ambiente e della società, ma anche nel futuro dell’impresa e delle persone che ne permettono ogni giorno l’esistenza.

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